
Non si può sperare nel ritorno senza la tenacia che trionfa sulle tempeste, senza la costanza nel perseguire l’obiettivo. Questo insegnamento è il vessillo omerico: la lungimiranza e la perseveranza sono le virtù più eccelse. È solo grazie a esse che si può vincere la battaglia contro l’imprevisto. Non arrendersi è l’unico onore della vita.
p. 39
Alzi la mano chi non ha sognato di vivere avventure meravigliose (e spaventose) al fianco di Achille, Agamennone e Ulisse? Chi non si è emozionato nel leggere i versi di Omero?
Dall’VIII secolo a.C., il mistero del mito greco continua a stregare generazioni e generazioni di uomini che credono di non avere più nessun legame con esso.
Per fortuna, con “Un’estate con Omero“, edito da Rizzoli, Sylvain Tesson, scrittore, giornalista e grande viaggiatore (noto al grande pubblico per aver vinto il premio Médicis con il suo “Nelle foreste siberiane“), ci ricorda come vita e letteratura possano essere un’incredibile avventura e un’occasione preziosa per sfidare i propri limiti.
L’obiettivo dell’eroe omerico è diventare il migliore di tutti.
p. 120
Per immergersi nei versi e nelle storie narrate dal misterioso poeta greco Omero, Tesson si è trasferito nelle isole Cicladi, sulle sponde di quel mare greco dove prendono vita le gesta degli uomini e degli dei protagonisti di Iliade e Odissea. Ma la mitologia è solo lo spunto per toccare temi senza tempo come l’onore, il peccato di hybris (la tracotanza che porta l’uomo a sovrastimare la propria potenza e fortuna e a ribellarsi contro l’ordine costituito), la forza e la bellezza, l’amore, il lutto, il fato e il destino, l’uomo e la guerra, l’importanza della natura.
Ed ecco che l’antichità suona familiare. Diventa attualità.
Accompagnati dall’immortalità dei versi dell’Iliade e dell’Odissea, questo saggio trasporta il lettore in un viaggio affascinante nelle figure dell’eroe, dell’uomo e degli dei.
Se un uomo si macera in sentimenti negativi, finirà per intossicarsi con la sua malinconia. Lo stesso vale per le comunità: se si intestardiscono a non seppellire le loro controversie ed esigono continui pentimenti altrui, non può esserci armonia tra gli uomini.
p. 109
Un viaggio che affronta, con semplicità e chiarezza, tematiche universali che scoprono come, in realtà, l’uomo sia da sempre uguale a se stesso e che i sentimenti che muovono gli eroi in battaglia non siano poi così diversi da quelli che sperimentiamo nelle nostre vite quotidiane.
E se gli dei non fossero altro che la trasposizione dei nostri sentimenti, l’incarnazione delle nostre espressioni, o, per dirla con parole difficili, l’oggettivazione in una presenza simbolica dei nostri stati interiori?
p. 166
Una chicca che ci invita a rileggere i classici, a disconnetterci da pc e cellulari per dedicarci alla bellezza e alla potenza di questi versi che non smetteranno mai di rapirci.
Il coraggio e la forza di Achille, l’astuzia di Ulisse, i capricci delle divinità, i mari in tempesta, i ciclopi, il canto delle sirene, gli incantesimi e i filtri magici, gli inganni e le battaglie: ingredienti perfetti per l’estate 🙂
Alla prossima puntata, amici lettori!