Ho finito di leggere Gilgi, una di noi un paio di settimane fa. L’ho praticamente divorato. Poi mi sono presa una pausa da lei e dalla sua autrice. Ho capito che molto del romanzo è autobiografico. Molto si riferisce alla storia d’amore di Irmgard Keun con Joseph Roth (trovate qualcosa in uno dei post precedenti).
Ci ho pensato un po’ e ho anche capito che mi sono spaventata. Questa storia travolge. Non perché sia sensazionale, intendiamoci. Ma c’è qualcosa di violento nello stile frammentato di questo romanzo, nelle pieghe del racconto. Qualcosa che ti rimane attaccato alla pelle e che ti ritorna nella mente come un ronzio.
In diversi momenti è ironico, irriverente, specialmente per essere stato scritto negli anni Trenta. In altri, la precisione con cui sono descritte le emozioni, i dubbi di questa ventenne ribelle fanno quasi paura. La penna di Keun può essere una lama molto affilata.
Ci si sente nudi, smascherati, disarmati.
Gilgi è decisamente una di noi. Nelle insicurezze, nelle riflessioni sull’altro sesso, nelle scelte irrazionali ma anche nell’impotenza di fronte alla dipendenza da una persona che ama. Nella paura di deludere. Il compagno ma anche se stessa e quello in cui crede.
Ho provato a immaginare una Gilgi anziana. Un incontro. Io e lei sedute una di fronte all’altra.
“Dopo tutto quello che hai vissuto con Martin, il tuo scrittore bohémien, come consideri il vostro rapporto? Ti sei mai pentita?”, le chiederei. E poi anche: “L’amore può essere dipendenza? E in che misura, secondo te?”
Dov’è il confine tra amore e ossessione? Chi lo stabilisce?
Ho pensato di salutare questo personaggio leggendo un passaggio in cui viene letteralmente scandagliata la condizione di chi è innamorato…
(…) una condizione straziante. Dovrebbe esserci una medicina per chi si trova in quello stato.
p.125
Personalmente non mi sono mai sentita straziata o svuotata. E quando alcune amiche mi raccontano di provare sentimenti simili a quelli descritti da Gilgi, non li capisco. Ci provo ma non riesco a capirli. Significa che non mi sono mai innamorata? Forse per Gilgi è così. E forse è anche per questa ragione che il romanzo mi ha spaventato… Io sono sempre stata convinta che esistono tanti modi di amare. Non so se si può dire lo stesso sul modo di innamorarsi.
Leggere Gilgi, una di noi è stata un po’ una sfida. Bisogna essere pronti a farsi molte domande. Ve la sentite?
Nel video trovate:
- Le mie mini Gilgi colorate
- Le matite regalatemi da Matteo
- La canzone Under Your Spell del gruppo canadese Desire