Nel periodo in cui sono stata assente sul blog non ho smesso di leggere, amici lettori. Così, mentre finisco il prossimo romanzo che recensirò, ho pensato di lasciarvi qualche suggerimento prêt-à-porter (con tanto di voti) per affrontare questo inverno al sapore di lockdown. Voilà!
Romanzo generazionale: voto 8
Se ti senti terribilmente trentenne, smarrito e hai bisogno di sapere che non sei solo.
Il tempo altro non è che un sistema di misura del decadimento della carne.
Pag. 21
Due anni. Una pandemia in mezzo.
Che strano, dissi al corriere per telefono, sembra quasi che tutte le forze invisibili del mondo ci remino contro.
Pag. 7
Sono stata assente due anni. Forse ci ho messo due anni a ritrovare i pezzi, come in un puzzle da più di 1000 tasselli (si chiamano tasselli? Forse no). Quelli che da piccola mi facevano incazzare comunque. Quelli con i pezzettini tutti dello stesso colore del cielo. Quelli che non sono mai riuscita a completare. Mai avuto molta pazienza. Mai.
Mi conoscevo e non mi conoscevo. Solo da poco l’ho capito. E forse anche Helen non sapeva di non conoscersi, e di non conoscere suo fratello adottivo.
Un bel giorno, improvvisamente, la trentaduenne coreana, protagonista di Scusate il Disturbo, riceve una telefonata da uno zio, uno di quei parenti che non ti chiamano mai. "Tuo fratello adottivo è morto. Si è suicidato".
Helen, dopo anni e anni di lontananza da casa, nel Milwaukee, decide di partire. Decide di investigare sulla morte del fratello. Com’è possibile? Qual è la motivazione dietro un gesto così inspiegabile e violento? Deve capire, deve sapere.
Un viaggio disturbante all’interno di una famiglia. Di una casa che puzza di muffa, di regole troppo severe e inutili, di perbenismo, di animali morti lasciati marcire nel legno degli armadi, di spray per uccidere i parassiti delle piante.
Detestavo le nuvole, la nebbia, certi tipi di filosofia, i bambini piccoli e la poesia. Preferivo il concreto, l’assoluto e le storie, vere o inventate.
Pag. 27
Mi sono spesso chiesta, andando avanti nella lettura, “ma dove va a finire questa maledetta indagine?”. Sono troppo abituata ormai ai ritmi serrati delle serie tv poliziesche di cui mi nutro avidamente da anni. Subito un minuscolo indizio ed ecco che BUM. Prima pista. Primo sospettato. BUM. No. non è lui l’assassino. BUM. Nuovo indizio, nuova pista. Per tenere sempre desta l’attenzione, per non darti il tempo di pensare. Ma poi mi sono fermata. Aspetta. Non è così che funziona nella realtà.
Quanto ci vuole a far sedimentare un pensiero? Quanto a decidere di aprire una porta? Quanto ad accettare che qualcuno ti sta dicendo la verità?
Questo romanzo è lento. Dilatato. A volte anche snervante, per chi come me fa i conti con l’impazienza. Ma se decidi di abbandonarti, di seguire i ragionamenti schizzati di Helen, le sue manie, la sua ricerca di attenzioni, la sua necessità di dire sempre quello che pensa, se decidi di rallentare e partecipare alla ricerca della verità su suo fratello adottivo, ti si apre un ventaglio infinito di indizi, di piste, di domande.
Quanto conosci le persone che reputi più vicine a te? Quanto conosci te stesso e le tue reazioni? Quanto pensi che gli altri ti conoscano?
Gliela farò vedere io, dissi al vento. A tutti quelli che nella vita mi hanno ignorato, tutti quelli che hanno sottovalutato la forza della mia volontà, la mia forza vitale.
Pag. 122
Non dico di più. Io ho riso molto, mi sono commossa. Mi sono incazzata. Ho tifato per Helen. E ho voluto farmi disturbare da lei e dalla sua magnifica follia.
Esistono donne il cui mistero svanisce d’un tratto
quando scoppiano a ridere.
Come se qualcuno accendesse neon da bagno
in mezzo a un bosco fiabesco.
Tu fai crescere boschi fiabeschi
in un bouquet di neon.
P. 61
E se in una notte parigina vi trovaste faccia a faccia con una creatura misteriosa e affascinante? E se l’unica cosa possibile da fare fosse baciarla?
Un bacio brevissimo. Indimenticabile.
E se, una volta aperti gli occhi, la creatura sparisse nel nulla?
Così inizia la storia di Mathias Malzieu, cantante e scrittore francese.
Un cocktail romantico e surreale, con personaggi ai limiti del cartone animato. Una storia profumata di atmosfere fiabesche e incantate. Di dolci e invenzioni infantili.
Un inventore che non inventa più, deluso dall’amore e arreso alla sua solitudine. Una donna invisibile. Un incontro che stravolge esistenza e certezze.
Un ex detective, amico delle star hollywoodiane. Elvis, un pappagallo addestrato per i pedinamenti in aria che riproduce anche il suono degli orgasmi. Cioccolatini al sapore di bacio.
Le conseguenze dell’amore
“Poi mi sono innamorata. Più amavo e più a lungo scomparivo. Finché mi sono innamorata alla follia, diventando invisibile senza interruzioni.”
P. 40
Annullarsi nell’altro. Rinunciare a se stessi. Per amore?
Per paura di perdere la persona amata?
Sono anche questi i rischi dell’amore. E di questo è disseminato il romanzo. Dei rischi che si corrono quando ci innamoriamo e quando non siamo più innamorati.
C’è chi addirittura dimentica il cuore su un taxi e non torna a recuperalo…
P. 51
Poi la svolta. Un incontro inaspettato e insperato che cambia tutto. E ci si ritrova a inventare di nuovo. Siamo improvvisamente ispirati, coraggiosi. Talvolta sfacciati. La fantasia si rimette al lavoro e ci spinge a pensare a cose che non avremmo mai immaginato di pensare.
Un unico scopo. Provare un’altra volta le sensazioni che abbiamo provato durante l’incontro magico. Riassaporare il mistero. Ed eccoci ad arrovellarci sul perché viviamo in questo stato di attesa perenne. Il logorio della domanda “perché non riesco a togliermi dalla testa questo bacio?”. E poi, “quando lo/a rivedrò?”, “perché non mi cerca?”.
Corsi e ricorsi agrodolci
“Come si sente?”
“Baciata!”
“E i polmoni?”
“Normali.”
“Sensibili?”
“Meno del cuore”
“Perché di solito è il cuore a farla tossire?”
“Quando c’è lei, temo di sì.”
P. 69
Infine la fortuna decide di assisterci. Ritroviamo quella sensazione che abbiamo rincorso per giorni, mesi che sembrano anni. Piano piano ci affidiamo all’altro, anche se è invisibile. Anche se scopriamo che al posto del cuore gli è rimasto il foro di un proiettile. Ma cosa cambia? Insieme si costruisce una piccola routine. Quotidianamente stupiti dalla potenza inaspettata di questo Amorcerotto.
Forse ogni tassello sta tornando al suo posto? Non è facile ma ci buttiamo a capofitto con ogni brandello della nostra insicurezza.
E quando pensiamo di aver trovato una nuova stabilità…
Il passato bussa alla porta. Insinua il dubbio. Dobbiamo incontrarlo un’altra volta. Perché a spingerci c’è quella “specie di rabbiosa gioia”.
E il nostro Amorcerotto? Starà lì a guardare? Si arrenderà? O lotterà contro il Ritorno al passato?
E noi sapremo cosa fare? Cosa sceglieremo?
“Se potessi scontrarti con un vero nemico, ti sentiresti sollevato, giusto?”
“Sì! Una vera stronza mi farebbe proprio bene. Così potrei vendicarmi come un cowboy del cazzo!”
“Ma tu hai un nemico…”
“Ah, sì? E chi sarebbe?”
“Te stesso!”
“…”
“Sei il tuo peggior nemico, vecchio mio! Il più spietato, maldestro e difficile da controllare.”
P. 88
Ora o mai più
Alla fine scegliamo, amici lettori. Si sceglie sempre. Prima o poi.
Non voglio svelarvi niente di più. Leggete questo breve romanzo come se fosse la favola della buonanotte che vi leggeva vostra mamma prima di andare a dormire. O che leggete ora ai vostri figli. Tornate ingenui, fatevi stupire. Vi sorprenderete più di una volta a sorridere alle pagine del libro. Vi affezionerete ai personaggi e vorrete sapere spasmodicamente come va a finire il racconto. Abbandonatevi.
Non avete voglia anche voi di un pizzico di magia nelle vostre giornate?