Chissà perché scegliamo di leggere alcuni romanzi e non altri. Certe storie e non altre. Quando selezioniamo un libro sono tanti i fattori che intervengono. Sì, ammettiamolo: a volte, anche la copertina gioca un ruolo (non c’è bisogno di fare i timidi).
Quando ho letto la trama di “Gilgi, una di noi” stavo per rimetterlo al suo posto sullo scaffale della libreria.
L’ennesima storia d’amore no, vi prego!
Poi ho dato uno sguardo alla biografia dell’autrice…
Chi è Irmgard Keun?
Nata a Berlino nel 1905, si trasferisce presto a Colonia dove diventa una dattilografa. Per un breve periodo lavora come attrice ma decide quasi subito di dedicarsi alla scrittura. Gilgi, eine von uns è il suo primo romanzo e viene pubblicato nel 1931 ottenendo un grande successo. Nel 1933, insieme al suo secondo lavoro (La ragazza di seta artificiale), Gilgi finisce per essere censurato dal regime nazista e Irmgard viene anche arrestata. Da questo momento in poi, quella dell’autrice tedesca sarà una vita in fuga, prima in Belgio e poi nei Paesi Bassi. Conosce lo scrittore Joseph Roth e se ne innamora. Torna a nascondersi in Germania, protetta dalla falsa notizia del suo suicidio. Qualcosa si è spezzato in Irmgard. I suoi lavori non suscitano più interesse. Subisce diversi ricoveri psichiatrici. È un’alcolizzata, ormai. Continua a scrivere durante gli anni Settanta ma viene ignorata da pubblico e critica. Muore nel 1982.
Da qualche anno, però, è in atto una riscoperta dell’opera di questa scrittrice originale e fuori dagli schemi. E “Gilgi, una di noi” è letteralmente risorto dalle sue ceneri. E allora mi sono detta: voglio assolutamente conoscerla e scoprire perché ha dato così fastidio ai nazisti.
Ascoltare e leggere l analisi dei testi che fai è un vero piacere.
Arguta,frizzante, con una immensa preparazione.
Considerando la,giovane età, credo veramente che avrai un brillante futuro.
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Grazie mille, Anna ❤ troppo buona!
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